11 novembre 2025
Prosegue la stagione concertistica One Way Memories dell’Orchestra Filarmonica di Torino con un appuntamento di forte intensità emotiva e riflessione. Martedì 11 novembre alle ore 21, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, andrà in scena «I Cerchi nell’acqua», concerto inserito anche nella rassegna Note Libere, promossa da Sistema Musica in occasione dell’80° anniversario della Liberazione.
Protagonisti della serata saranno gli Archi di OFT, guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto, in un programma pensato per valorizzarne le qualità espressive e sonore.
In apertura di concerto, la prima esecuzione assoluta di Ancora ieri, nuova composizione del giovanissimo Francesco Mo, commissionata da OFT. Il brano, scritto per orchestra d’archi, nasce dall’esigenza di dare una voce dell’oggi alla memoria: una memoria viva, inquieta, che continua a interrogare il presente. Affidare questa commissione a un compositore poco più che ventenne significa proprio questo: offrire uno sguardo della Generazione Z sugli eventi tragici del Novecento, lasciando emergere la forza di risonanze che, come cerchi nell’acqua, si propagano nel tempo fino a toccare il nostro. Il brano si ispira a un passaggio del quarto movimento della Sinfonia n. 1 Titano di Gustav Mahler, da cui trae una suggestiva eco sonora per svilupparsi in un canto fragile e dolente. Un’onda emotiva, dolce e malinconica, che evoca la memoria come un sussurro del passato capace di farsi presente, in un viaggio interiore che tocca con delicatezza le rive del nostro tempo. Ancora ieri è un omaggio alla fragile ma tenace resistenza della memoria, alla sua voce viva e necessaria tra il silenzio e l’oblio.
Il programma prosegue con i Liebeslieder-Walzer op. 52 di Johannes Brahms, proposti nella raffinata trascrizione per orchestra d’archi a cura di Karl Friedrich Hermann. Originariamente scritti per pianoforte a quattro mani e voci, questi valzer si trasformano in una sequenza elegante e coinvolgente di miniature musicali che celebrano l’amore in tutte le sue sfumature: gioioso, nostalgico, giocoso. La versione orchestrale amplifica la ricchezza timbrica e l’intensità espressiva, offrendo un nuovo punto di vista su uno dei cicli più affascinanti del repertorio romantico.
A chiudere la serata sarà la Chamber Symphony op. 110a di Dmitrij Šostakovič, trascrizione per orchestra d’archi del suo Quartetto per archi n. 8, ad opera del direttore d’orchestra Rudolf Barshai. Composta nel 1960 e dedicata «alle vittime del fascismo e della guerra», questa pagina è tra le più profonde e autobiografiche del compositore sovietico. Concepita durante una visita a Dresda, città simbolo della devastazione bellica, la sinfonia da camera è pervasa da un tono cupo, drammatico e meditativo. Scelta da Šostakovič per essere eseguita durante il suo stesso funerale è un testamento in musica, una confessione intima e dolente che trascende il dato personale per farsi memoria collettiva.
«Ogni pagina di questo concerto – dice il maestro concertatore Sergio Lamberto – racconta qualcosa: la nostalgia, l’amore, la memoria. È un programma che unisce emozione e bellezza, dando voce al nostro tempo attraverso la musica».
Come tradizione da alcuni anni, ogni concerto in Conservatorio si apre con una storia, un brevissimo racconto ispirato al programma musicale scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, che accompagna in modo coinvolgente dentro la musica, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 11 novembre, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 10 novembre, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 9 novembre, dalle ore 10 alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
24 ottobre 2025
Dopo aver annunciato il calendario generale della stagione, l’Orchestra Filarmonica di Torino accende ora i riflettori su Officina, la rassegna dedicata alla musica da camera che rappresenta uno degli orizzonti più dinamici e sperimentali del suo percorso artistico.
Nata come naturale evoluzione del progetto OFTLab, Officina si propone oggi non più come semplice laboratorio, ma come un vero e proprio crocevia creativo, in cui la musica diventa terreno di scambio tra generazioni, stili, repertori e linguaggi. In questo spazio in continua trasformazione, giovani interpreti e compositori si incontrano per dare vita a otto appuntamenti che, da ottobre a dicembre, il venerdì, alternando concerti pomeridiani e serali, animeranno il palcoscenico di Cascina Roccafranca (via Edoardo Rubino 45, Torino), la Casa del Quartiere di Mirafiori Nord che ospita l'iniziativa.
Il programma intreccia classico, contemporaneo e jazz, con un’attenzione particolare alla nuova musica: ogni concerto include infatti una prima assoluta, commissionata a otto compositori emergenti provenienti dal Conservatorio Giovan Battista Martini di Bologna, frutto della collaborazione con il Corso di Musica Applicata.
La rassegna si apre venerdì 24 ottobre alle ore 17 con Scatola Luminosa, un ensemble eclettico composto da Riccardo Conti al vibrafono, Enrico Degani alla chitarra elettrica, Federico Marchesano al basso elettrico e Dario Bruna alla batteria, che proporrà un itinerario sonoro tra colonne sonore celebri (Badalamenti, Morricone, Mancini) e una nuova composizione di Gabriele Scopa, in un concerto-aperitivo presso la Caffetteria Andirivieni di Cascina Roccafranca che include anche una consumazione.
Il viaggio musicale prosegue:
- il 7 novembre alle 21 con il duo Matteo Fabi (violoncello) e Maya Oganyan (pianoforte), interpreti di brani di Beethoven, Schumann e Brahms, oltre a una nuova opera di Riccardo Saverio Fameli;
- il 14 novembre alle 21, grazie alla collaborazione con il Conservatorio Verdi di Torino, il Quartetto Ipazia, composto da Mei Harabe e Samuele Leo ai violini, Fiamma Kamenchtchik alla viola e Elena Cavecchi al violoncello, sarà impegnato in un confronto tra Beethoven e Verdi, arricchito dalla composizione di William Succi;
il 21 novembre alle 21, il violino di Giulia Dainese e il pianoforte di Giorgia Delorenzi dialogheranno tra Beethoven, Amy Beach e una nuova pagina di Filippo Paris;
il 28 novembre alle 17 torna Scatola Luminosa con un secondo concerto-aperitivo presso la Caffetteria Andirivieni che spazia attraverso numerosi autori del Novecento come Satie, Mancini e Badalamenti, accanto alle musiche originali di Chiara Todeschi, Riccardo Conti e Francesco Mo;
il 5 dicembre alle 21, grazie alla collaborazione con l’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta – Conservatoire de la Vallée d’Aoste, il clarinetto di Mattia Formento Moletta e il pianoforte di Erica Pompignan proporranno musiche di Debussy, Schumann, Martinů, Horowitz e una prima assoluta di Angelo Chindamo;
il 12 dicembre alle 21, il duo Kymeìa con Serena Costenaro al violoncello e Fabio Saccavino alle percussioni eseguirà un originale programma che va da Pärt a Piazzolla, culminando nella nuova creazione di Chiara Troiano;
il ciclo si conclude il 19 dicembre alle 21 con l’oboe di Nelson Nuñez e il pianoforte di Giorgia Marletta, impegnati in un viaggio da Schumann a Saint-Saëns, passando per Ponchielli, Kalliwoda e un nuovo brano di Federico Verrigni.
Officina si conferma così come un terreno fertile per la crescita artistica e il dialogo generazionale, offrendo al pubblico un’occasione per scoprire nuovi talenti e lasciarsi sorprendere da programmi che superano i confini tradizionali della musica da camera.
INFO E BIGLIETTERIA
Biglietti: ingresso unico 5 euro (non numerato). Per i due concerti-aperitivo (24 ottobre e 28 novembre), il biglietto include anche una consumazione.
I biglietti possono essere acquistati presso la sede della biglietteria dell'Orchestra Filarmonica di Torino in via XX settembre 58 a Torino (negli orari di apertura al pubblico, oppure prenotati via mail a biglietteria@oft.it, o telefonicamente in orario di apertura al pubblico telefonando allo 011.533387), o acquistati online su https://www.anyticket.it/anyticketprod/Default.aspx?partner=OFTO
I biglietti possono essere acquistati anche presso Cascina Roccafranca mezz’ora prima di ogni concerto, fino ad esaurimento dei posti disponibili.
I programmi completi dei singoli appuntamenti concertistici sono disponibili sul sito web www.oft.it, dove è possibile trovare anche tutte le informazioni di biglietteria, oltre che sui canali social dell'Orchestra Filarmonica di Torino.
21 ottobre 2025
Sarà un viaggio nella memoria quello che l’Orchestra Filarmonica di Torino propone per l’inaugurazione della sua nuova stagione concertistica One Way Memories, martedì 21 ottobre alle ore 21, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
Sul podio, Giampaolo Pretto, direttore musicale dell’OFT, guiderà l’orchestra in un programma intenso e profondamente evocativo, costruito attorno al tema del ricordo e della sua permanenza emotiva.
Il concerto d’apertura, intitolato «Rintocchi e profumi», si compone di due opere che si richiamano a vicenda pur parlando linguaggi espressivi diversi: il Cantus in Memoriam Benjamin Britten di Arvo Pärt e la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73 di Johannes Brahms.
Il Cantus di Pärt è un’opera struggente e contemplativa, un inno alla memoria che si dipana in un crescendo di suoni e silenzi. Composto nel 1977 in omaggio al compositore britannico Benjamin Britten, è dominato dal suono ipnotico di una campana, che scandisce il tempo come un rintocco rituale. Un invito all’ascolto profondo, alla meditazione, alla sospensione del tempo.
In ideale contrasto, ma non in opposizione, la Seconda Sinfonia di Brahms porterà in sala una luce diversa: calda, serena, pervasa da un senso di pace e pienezza. Composta nel 1877, durante un’estate sulle Alpi Austriache, la sinfonia è pervasa dal respiro dell’aria aperta e da una malinconia luminosa. È il profumo dell’estate che persiste nella memoria, evocato da Brahms con raffinatezza e passione.
Le separa un secolo, ma la distanza tra le due opere è solo apparente: pur raccontando in musica emozioni opposte, la perdita e la vitalità, sono infatti accomunate dal tema della memoria, antidoto all’oblio che tutto consuma.
«Arvo Pärt compose il suo Cantus in memoriam Benjamin Britten pochi mesi dopo la scomparsa del grande musicista inglese, avvenuta nel 1976 (di cui nel 2026 cadrà il cinquantenario). Un omaggio intenso e personale – ripercorre il Maestro Giampaolo Pretto – che il compositore estone dedica a Britten, da lui considerato una delle voci più originali del Novecento. Entrambi hanno sempre scelto strade indipendenti, lontane dagli sperimentalismi radicali allora dominanti, cercando un linguaggio nuovo ma radicato nella tradizione. Una tensione simile si ritrova anche in Brahms, a lungo ritenuto conservatore, ma che Schoenberg definì “progressivo”. Nella sua musica, il contrappunto classico si trasforma grazie a un uso del colore orchestrale unico, capace di dare vita a opere di straordinaria freschezza e vitalità. Tra queste spicca la Seconda Sinfonia, considerata un capolavoro di equilibrio, trasparenza e brillantezza».
Come tradizione da alcuni anni, ogni concerto in Conservatorio si apre con una storia, un brevissimo racconto ispirato al programma musicale scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, che accompagna in modo coinvolgente dentro la musica, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 21 ottobre, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 20 ottobre, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 19 ottobre, dalle ore 10 alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
10 settembre 2025
Prosegue il viaggio One Way dell’Orchestra Filarmonica di Torino, e lo fa con una nuova tappa densa di significato e visione. Dopo l’energia del cammino condiviso – One Way Together –, la Stagione 2025-2026 si intitola Memories: un’esplorazione sonora sul tema della memoria, che si fa atto creativo, radice collettiva e chiave di accesso al futuro.
«Crediamo che la memoria sia oggi una delle questioni centrali, soprattutto per chi come noi fa cultura in un tempo liquido e disattento», afferma il direttore artistico e presidente di OFT Michele Mo, che ha ideato la stagione insieme al direttore musicale Giampaolo Pretto e al segretario generale Gabriele Montanaro. «Memories non è solo uno sguardo sul passato, ma una chiamata gentile a ricostruire senso e comunità, attraverso concerti che si nutrono di frammenti, evocazioni, emozioni condivise. È anche dall’insieme di queste suggestioni che nasce il programma di quest’anno».
Negli otto concerti, da ottobre 2025 a maggio 2026, accanto a Pretto e al maestro concertatore Sergio Lamberto, saliranno sul palco quattro giovani artisti di straordinario talento: Erica Piccotti, Leonid Surkov, il Trio Concept e Hans Christian Aavik, che entrano ufficialmente nella OFT Family, la community musicale che l’Orchestra sta costruendo per coinvolgere e raccontare i percorsi dei solisti più promettenti, anche al di là della singola performance.
Due importanti novità caratterizzano questa edizione: l’ingresso in stagione di due giovani orchestre ospiti – l’Orchestra Giovanile Eclettica e l’Orchestra Suzuki – incarna la volontà di OFT di promuovere l’incontro tra nuove generazioni, territorio e grande repertorio; la trasformazione della rassegna cameristica a Cascina Roccafranca con il nuovo titolo Officina, raddoppiata nei numeri e arricchita nei contenuti, intende dare forma a un dialogo sempre più vivo tra pubblico, interpreti, forme e generi musicali differenti.
Ogni concerto della stagione si presenta con un titolo evocativo, che sintetizza e accompagna il suo contenuto musicale: non semplici nomi, ma tappe di un viaggio ideale che continua il percorso One Way, il progetto che ha preso forma attorno all’immagine del viaggio come simbolo di un cammino condiviso. Inoltre, come da tradizione recente, i concerti sono accompagnati dalle immagini realizzate dal creativo Gabriele Mo con la tecnica del collage, ispirate ai brani in programma e a storie personali e percorsi professionali dei protagonisti. Un racconto visivo e testuale che arricchisce in modo unico l’esperienza d’ascolto.
ONE WAY MEMORIES 2025-2026: LA NUOVA STAGIONE
Martedì 21 ottobre 2025 l’Orchestra Filarmonica di Torino, diretta da Giampaolo Pretto, inaugurerà la Stagione con il concerto «Rintocchi e profumi», che scava nella dimensione più profonda dell’emozione. Cantus in Memoriam Benjamin Britten è il primo omaggio al ricordo, sospeso nel tempo grazie allo stile peculiare di Arvo Pärt e al procedere di un rintocco lento che accoglie il silenzio e lo trasforma in luce. A rispondergli, la Seconda Sinfonia di Brahms, carica di vitalità e serenità, come il profumo dell’estate in cui venne composta e che persiste nella memoria. Un contrasto solo apparente, che rivela come nostalgia e pienezza possano convivere nello stesso respiro musicale.
Martedì 11 novembre 2025 gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino, con Sergio Lamberto maestro concertatore, saranno protagonisti del concerto «Cerchi nell’acqua», secondo appuntamento della Stagione e parte della rassegna Note Libere, promossa da Sistema Musica in occasione dell’80° anniversario della Liberazione. Un concerto dedicato alla memoria, che si espande in cerchi concentrici, dando al ricordo una forma cangiante, sempre più ampia e coinvolgente. In programma, la Chamber Symphony op. 110a di Dmitrij Šostakovič, intensa e struggente trascrizione del suo quartetto dedicato alle vittime del fascismo e della guerra; i Liebeslieder-Walzer op. 52 di Brahms, qui proposti nella versione per orchestra d’archi di Karl Friedrich Hermann; e Ancora ieri, nuova composizione del giovanissimo Francesco Mo, commissionata da OFT e presentata in prima esecuzione assoluta, che permette di esplorare eventi tragici del passato tramite la prospettiva, dolce e intrigante, di un giovane compositore del presente.
Martedì 13 gennaio 2026 l’Orchestra Filarmonica di Torino, con Sergio Lamberto maestro concertatore, accoglierà sul palco la prima delle giovani stelle di One Way Memories, la violoncellista Erica Piccotti, nel 2020 Young Artist of the Year agli International Classical Music Awards. Il concerto «Dolci carezze» è un intreccio di riflessi, ombre e memorie musicali del classicismo. Apre il concerto una piccola gemma giovanile: la Sinfonia K 22 di Mozart, che getta un ponte di trasparenza tra infanzia e consapevolezza, tra passato e futuro. Ad affiancarla, il Concerto in re maggiore per violoncello di Haydn, una delle pagine più note del repertorio violoncellistico, e la sua Sinfonia “Funebre”, tutt’altro che lugubre ma così intensa da essere desiderata dal compositore stesso per i propri funerali. A scombinare le carte, Hell 1 di Giovanni Sollima, da Songs from the Divine Comedy: una discesa sonora vertiginosa che vede il violoncello dialogare con gli archi.
Martedì 10 febbraio 2026 l’Orchestra Giovanile ECLETTICA, diretta da Stefano Maccagno, salirà sul palco per il concerto «Amarcord», primo dei due appuntamenti con orchestre ospiti di One Way Memories. La presenza in stagione di questa realtà torinese, ricca di freschezza ed entusiasmo, è segno dell’impegno e della responsabilità dell’Orchestra Filarmonica di Torino nell’accendere i riflettori sulle nuove energie musicali del territorio. Il programma, un omaggio alle immortali colonne sonore di Nino Rota, si dipana tra i Balli per piccola orchestra, le danze de Il Gattopardo, la suite dal balletto La Strada, i temi da La dolce vita, Romeo e Giulietta, Amarcord, Il padrino e 8 e 1/2. Un viaggio sonoro che unisce la grande musica da film alla vitalità di una nuova generazione di musicisti. Il concerto è realizzato in collaborazione con ESTEMPORANEA – Arte, Musica, Teatro, consolidando così un rapporto già proficuo e ricco di sinergie con realtà culturali torinesi.
Martedì 3 marzo 2026 l’Orchestra Filarmonica di Torino, con Sergio Lamberto maestro concertatore, presenta il concerto «Prendimi per mano», con la seconda delle giovani stelle protagoniste della stagione, l’oboista Leonid Surkov, premiato all’ARD International Music Competition 2024. Il programma propone un viaggio tra epoche e stili: dalle raffinate melodie barocche di Händel, Marcello e Corelli alla delicata espressività novecentesca della Canzonetta di Samuel Barber fino alla Suite di Telemann, un ponte tra la memoria musicale di nazioni che all’inizio del Settecento erano contemporanee e di altre che appartenevano a epoche passate. Un dialogo intenso e raffinato tra oboe e archi, che coinvolge l’ascoltatore in un percorso di grande eleganza.
Martedì 14 aprile 2026 l’Orchestra Filarmonica di Torino, diretta da Giampaolo Pretto, ospiterà il Trio Concept – formato da Edoardo Grieco (violino), Francesco Massimino (violoncello) e Lorenzo Nguyen (pianoforte) – per il concerto «Il metronomo in salotto». Il programma prevede il celebre Triplo concerto in do maggiore op. 56 di Beethoven, dove solisti e orchestra dialogano in un intenso equilibrio sonoro, seguito dalla vivace Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93, un gioiello del classicismo beethoveniano. Il Trio Concept vanta prestigiosi riconoscimenti come il Prix Paternot al Festival di Verbier e il titolo di ECHO Rising Stars 2025/26, e per la prima volta torna a Torino con questo nome e in questa veste rinnovata: porta sul palco la freschezza e la solidità di una carriera internazionale in ascesa, consolidando così la tradizione di giovani talenti che l’Orchestra Filarmonica di Torino sostiene con convinzione.
Martedì 28 aprile 2026 la stagione ospita il concerto speciale «Giro di giostra», in collaborazione con l’Accademia Suzuki Talent Center APS e in occasione del 50° anniversario del Metodo Suzuki in Italia. Sul palco si esibirà l’Orchestra Suzuki, composta da giovanissimi talenti formatisi nella prestigiosa scuola Suzuki, affiancati da alcuni musicisti dell’Orchestra Filarmonica di Torino che proprio in questa scuola hanno mosso i primi passi. Diretta da Marco Mosca, l’orchestra proporrà un programma variegato che spazia dal brillante Divertimento K 136 di Mozart al vibrante Concerto L’inverno di Vivaldi, passando per il toccante Requiem di Popper, il Valzer di Šostakovič, la dolce Romanza di Beethoven, la Celebre mazurka variata di Migliavacca, fino agli omaggi orchestrali a Rossini e Piazzolla. Una serata evento che sottolinea l’importanza della relazione tra passato e futuro, tra formazione e professione all’interno del percorso di ogni musicista che OFT da anni mette in luce e sostiene.
Martedì 26 maggio 2026 l’Orchestra Filarmonica di Torino, diretta da Giampaolo Pretto, chiuderà la stagione con il concerto «I riflessi delle bolle di sapone», che vedrà come solista la young star Hans Christian Aavik, violinista vincitore della prestigiosa Carl Nielsen Competition 2022. Il programma si apre con il raffinato Concerto per violino e orchestra op. 14 di Samuel Barber, un capolavoro del Novecento ricco di lirismo e tensione emotiva, per concludersi con la fresca e luminosa Sinfonia n. 6 in do maggiore D 589 Die Kleine di Franz Schubert. Un finale che riflette la grazia e la leggerezza del titolo, un invito a lasciarsi incantare da suoni che brillano come bolle di sapone, evocando la magia e la meraviglia della musica dal vivo.
GLI APPUNTAMENTI
L’organizzazione degli appuntamenti ha il suo momento principale nel concerto del martedì sera, alle 21, al Conservatorio Verdi di Torino.
Come di consueto, il concerto sarà preceduto dalla prova generale del lunedì pomeriggio, alle 18.30, al Teatro Vittoria (tranne per le date relative ai due concerti ospiti, in cui non è prevista), mentre le prove di lavoro aperte al pubblico della domenica mattina (ore 10 - 13) anche quest’anno si terranno in Via Baltea 3, spazio multifunzionale nel quartiere Aurora.
Per la Stagione One Way Memories vengono proposte diverse formule di abbonamento. Una offre la possibilità di abbonarsi all'intera Stagione concertistica, due formule prevedono invece quattro concerti ciascuna: un abbonamento per i concerti da ottobre 2025 a febbraio 2026 e uno per quelli da marzo a maggio 2026.
Numerose le riduzioni sia per l'acquisto degli abbonamenti sia dei biglietti singoli. Si segnala in particolare quella rivolta agli under 35, che vede biglietti a partire da 8 euro.
Gli abbonamenti in rinnovo sono disponibili dal 12 settembre, i nuovi abbonamenti possono essere sottoscritti dal 3 ottobre, e i biglietti singoli potranno essere acquistati dal 14 ottobre.
INTORNO AI NOSTRI CONCERTI
Le collaborazioni con diverse realtà, che spaziano in vari settori culturali, rendono ancora più intensa la proposta concertistica di OFT.
Come per le scorse Stagioni, i concerti in Conservatorio verranno aperti dalla lettura di un breve racconto, ispirato al programma della serata e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura dei testi, a cura dell’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e dell’Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino, accompagnerà il pubblico dentro la musica, aprendo il concerto con uno sguardo emozionale e immaginifico.
Il sabato precedente il concerto i tre grandi musei della Città di Torino – GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica – proporranno a rotazione visite guidate al proprio patrimonio museale ispirate dai concerti della Stagione concertistica dell'Orchestra Filarmonica di Torino. L’iniziativa, giunta felicemente all’ottava edizione, è a cura dei Dipartimenti Educazione della Fondazione Torino Musei.
Verranno infine riproposte, da gennaio a maggio 2026, le guide all'ascolto «Leggere la Classica», al Circolo dei lettori di Torino, per esplorare i programmi in cartellone con Francesco Cristiani, musicologo e brillante divulgatore, e per scoprire da vicino la storia delle due orchestre ospiti.
LA STAGIONE DI MUSICA DA CAMERA OFFICINA
Parallelamente alla stagione principale, l’Orchestra Filarmonica di Torino presenta Officina, la rassegna di musica da camera che rappresenta l’evoluzione naturale di OFTLab, il progetto dedicato alla formazione e alla crescita dei giovani musicisti condotto negli anni scorsi. Se in passato l’accento era posto sull’aspetto laboratoriale, oggi Officina si configura come una vera e propria fucina creativa, uno spazio di confronto, ispirazione e sperimentazione, dove diverse esperienze si incontrano e generano scintille musicali.
Il programma, composto da otto appuntamenti, spazia dal repertorio classico alla musica contemporanea e al jazz, intrecciando tradizione e innovazione. Un elemento di grande rilievo è la collaborazione con il Conservatorio Giovan Battista Martini di Bologna: otto giovani compositori del Corso di Musica Applicata hanno realizzato per Officina nuove partiture, che saranno eseguite in prima assoluta in ogni concerto.
Officina è dunque un luogo di crescita musicale, dove la tradizione si apre all’energia delle nuove generazioni e alla ricerca di linguaggi sonori inediti, per offrire al pubblico un’esperienza d’ascolto originale e stimolante.
Tutti gli appuntamenti della rassegna Officina si svolgono a Cascina Roccafranca, in via Edoardo Rubino 45 a Torino, nelle giornate di venerdì, da ottobre a dicembre 2025.
La rassegna si apre il 24 ottobre alle 17 con Scatola Luminosa, un ensemble formato da vibrafono, chitarra elettrica, basso e batteria, che propone un affascinante viaggio sonoro in chiave jazz tra Badalamenti, Morricone, Mancini e altri grandi autori della musica per immagini, con l’aggiunta di una nuova commissione firmata Gabriele Scopa. Il 7 novembre alle 21 il violoncellista Matteo Fabi e la pianista Maya Oganyan interpreteranno pagine di Beethoven, Schumann e Brahms, insieme a una prima assoluta di Riccardo Saverio Fameli. Il 14 novembre, sempre alle 21, sarà la volta del Quartetto Ipazia – formato da giovani musicisti del Conservatorio Verdi di Torino – con un programma che affianca il primo quartetto di Beethoven a quello di Verdi, arricchito dalla nuova composizione di William Succi. Il 21 novembre alle 21 il violino di Giulia Dainese e il pianoforte di Giorgia Delorenzi si misureranno con la Sonata A Kreutzer di Beethoven, preceduta dalla Romanza op. 23 di Amy Beach e da una prima esecuzione assoluta di Filippo Paris. Il 28 novembre alle 17 torna Scatola Luminosa con un nuovo repertorio che spazia da Satie a Coleman, da Nokie Edwards a composizioni originali, tra cui quelle di Chiara Todeschi, Riccardo Conti e Francesco Mo. Venerdì 5 dicembre alle 21, grazie alla collaborazione con l’Istituto Musicale Pareggiato della Valle d’Aosta, il clarinetto di Mattia Formento Moletta e il pianoforte di Erica Pompignan daranno voce a un repertorio che include Debussy, Schumann, Martinů, Horowitz e una nuova pagina commissionata ad Angelo Chindamo. Il 12 dicembre alle 21 il duo Kymeìa, composto da Serena Costenaro al violoncello e Fabio Saccavino alle percussioni, proporrà un programma che spazia da Pärt a Piazzolla, fino alla nuova commissione di Chiara Troiano. La rassegna si chiude il 19 dicembre alle 21 con l’oboe di Nelson Nuñez e il pianoforte di Giorgia Marletta, impegnati in un percorso che va da Schumann a Saint-Saëns, passando per Kalliwoda, Ponchielli e una nuova composizione di Federico Verrigni.
Officina conferma così la sua vocazione a laboratorio creativo e luogo di ascolto in cui la musica da camera si intreccia con il presente e si apre al futuro.
I SOSTENITORI DI OFT
L’attività dell’Orchestra Filarmonica di Torino è sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino. L’Orchestra Filarmonica di Torino opera con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo che, nell’ambito della missione Sviluppare Competenze dell’Obiettivo Cultura, mira a sostenere iniziative tese a supportare giovani artisti e creativi nella costruzione della propria professionalità e nell’avvio dei percorsi di carriera. L’OFT, che gode del patrocinio della Città Metropolitana di Torino, è inoltre sostenuta dalla Fondazione CRT, che da oltre trent’anni supporta il sistema culturale del territorio e incoraggia la formazione dei giovani. Infine, da anni il Gruppo Lavazza affianca OFT in qualità di sponsor, contribuendo alla valorizzazione del patrimonio culturale della città.
INFO E BIGLIETTERIA
Le informazioni sulla stagione sono disponibili sul sito web www.oft.it, dove è possibile trovare anche tutte le informazioni di biglietteria, oltre che sui canali social dell'Orchestra Filarmonica di Torino.
Durante la campagna abbonamenti, dal 12 settembre al 10 ottobre 2025, la biglietteria osserva un orario speciale per permettere il rinnovo e l’acquisto dei nuovi abbonamenti:
- martedì 10.30-13.30 / 14.30-18
- mercoledì 14.30-18
- venerdì 10.30-13.30.
Gli orari di apertura al pubblico a partire dal 14 ottobre 2025 saranno invece i seguenti:
- tutti i martedì 10.30-13.30 / 14.30-18
La settimana precedente il concerto di stagione anche:
- mercoledì, giovedì e venerdì 10.30-13.30 / 14.30-18
- il lunedì della prova generale 10.30-13.30 / 14.30-16.30
03 giugno 2025
Nel concerto «Il cuore batte forte», appuntamento conclusivo della Stagione 2024-2025, a salire sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino martedì 3 giugno, alle ore 21, saranno l’Orchestra Filarmonica di Torino e la pianista Eva Gevorgyan, l’ultima delle giovani stelle soliste protagoniste di One Way Together. Gevorgyan, che a soli 20 anni calca i palcoscenici di tutto il mondo, è vincitrice di numerosi concorsi tra Stati Uniti, Europa e Russia ed è stata Discovery of the Year agli International Classical Music Award nel 2019.
Eva Gevorgyan e l’orchestra, diretti dal direttore musicale di OFT Giampaolo Pretto, eseguiranno tre delle composizioni più celebri e potenti di Ludwig van Beethoven, in una serata che è un viaggio nel cuore del genio musicale del compositore tedesco.
La serata si aprirà con l’Ouverture da Le creature di Prometeo op. 43, un’opera che, sebbene nata per il teatro, rivela la forza sinfonica del compositore e la sua capacità di evocare immagini potenti e suggestive. Beethoven la compose tra il 1800 e il 1801, su invito del coreografo napoletano Salvatore Viganò, capo del balletto di corte a Vienna e all’epoca vera celebrità. Il compositore ne accolse la richiesta e il risultato è una musica vivace e potente, che riflette il mondo mitologico ricco di energia nel quale si muove Prometeo, eroe impavido e liberatore. Sebbene l’Ouverture non riscosse da subito il successo sperato, in essa si avverte il cambiamento rispetto ai modelli classici, con l’uso di una scrittura dinamica e di un linguaggio musicale che rivela l’originalità e l’indipendenza di Beethoven.
Verrà poi eseguito il Concerto n. 3 in do minore per pianoforte e orchestra op. 37, una delle vette della musica per pianoforte e orchestra, composto fra il 1800 e il 1802. Sarà la solista Eva Gevorgyan a dare vita, accanto all’orchestra, a questo capolavoro, con una performance che esplorerà l'intensità emotiva e la maestria tecnica di un'opera che ha segnato un punto di svolta nella produzione concertistica beethoveniana. Perfetta sintesi tra la tradizione del concerto classico e l’evoluzione apportata dal compositore, il concerto esplora una gamma straordinaria di emozioni grazie a elementi innovativi, come la tensione emotiva, il contrasto tra il pianoforte e l'orchestra e la grande profondità espressiva.
Infine, la serata si concluderà con la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36. Scritta tra il 1800 e il 1802, è opera di straordinaria energia e dai contrasti drammatici, che rivela tutta la potenza e la complessità di Beethoven. La Sinfonia n. 2, che come gli altri due brani in programma venne scritta in un periodo di grande sofferenza per il compositore, che stava sperimentando la progressiva perdita dell'udito, è caratterizzata da un’energia straordinaria. Seppur in un momento di difficoltà, Beethoven riversa nella musica, accanto ad alcuni segnali di drammaticità, vitalità e ottimismo.
Il viaggio musicale di giugno sul van targato OFT è introdotto dal titolo del concerto, che ne riassume emozioni e portata, ed accompagnato dall’immagine collage realizzata dal creativo Gabriele Mo sulla base dei brani in programma e delle suggestioni personali offerte dalla solista Eva Gevorgyan. Un percorso suggestivo completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 3 giugno, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sarà preceduto la domenica mattina da una prova di lavoro aperta al pubblico, durante la quale sarà possibile vedere i musicisti mentre studiano e si esercitano, “costruendo” il concerto nota dopo nota. La prova di lavoro di domenica 1 giugno, con inizio alle ore 10 e fino alle ore 13, è in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino).
Questo mese non è invece prevista la prova generale del lunedì.
13 maggio 2025
È musica che emoziona e scompiglia l’anima quella protagonista del concerto «Vento tra i capelli», in programma martedì 13 maggio, alle ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Sul palco, per il settimo appuntamento della Stagione One Way Together, saliranno i Fiati dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Cresciuti in seno alla formazione principale, hanno nel tempo raggiunto una propria autonomia, in modo simmetrico rispetto al gruppo degli Archi. Sotto la guida di Giampaolo Pretto, si sono avviati lungo un percorso di affascinanti esplorazioni musicali. Pretto, che di OFT è anche direttore musicale, nel concerto di maggio salirà sul palco nel doppio ruolo di flautista e di concertatore.
In programma due opere magistrali, che segnano l’incontro tra due grandi compositori del repertorio classico, Richard Strauss e Wolfgang Amadeus Mozart, e che coniugano l'eleganza della musica da camera con una potenza che solo gli strumenti a fiato sanno offrire.
Il concerto si apre con la Suite in si bemolle maggiore per 13 strumenti a fiato op. 4 di Richard Strauss, tra i suoi lavori giovanili più significativi. Scritta nel 1884, la Suite, che dimostra l’abilità nell'orchestrazione per fiati del compositore tedesco, è una delle sue opere da camera più riuscite. La Suite, che si distingue per l’equilibrio tra eleganza formale e virtuosismo strumentale, è caratterizzata da una serie di movimenti che esplorano una gamma ricca di emozioni, dai toni più lirici a quelli più dinamici e pieni di energia. La scrittura per fiati di Strauss, che mette in risalto la potenza e la delicatezza di ciascun strumento, è raffinata e variegata e crea una sinfonia di suoni ricca di sfumature.
La seconda parte della serata è invece dedicata alla Serenata n. 10 in si bemolle maggiore per fiati K 361 Gran Partita di Wolfgang Amadeus Mozart, una delle sue opere più amate che è stata definita da Massimo Mila «un vero monumento della musica per strumenti a fiato». Eseguita per la prima volta nel 1784, la Gran Partita, una delle ultime serenate del genio salisburghese, verosimilmente riflette nel titolo l'ampiezza compositiva, che include sette movimenti e una combinazione di vari stili musicali. Inoltre, il titolo potrebbe richiamare, seguendo la moda del tempo, un’opera particolarmente impegnativa o maestosa. Nella serenata Mozart esplora con delicatezza ogni strumento, creando un dialogo continuo tra i fiati e alternando momenti di dolcezza e malinconia a passaggi più vivaci e giocosi. La Gran Partita resta quindi testimonianza particolarmente riuscita della sua capacità unica di combinare il linguaggio classico con un'impeccabile padronanza della forma e delle sfumature sonore.
Il viaggio musicale di maggio sul van targato OFT, evocato dal titolo che ne richiama la dirompente libertà, è raccontato anche attraverso l’immagine che accompagna il concerto, realizzata con la tecnica del collage dal creativo Gabriele Mo. Un percorso suggestivo completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 13 maggio, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sarà preceduto la domenica da una prova di lavoro aperta al pubblico, durante la quale sarà possibile vedere i musicisti mentre studiano e si esercitano, “costruendo” il concerto nota dopo nota. La prova di lavoro di domenica 11 maggio in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), che esclusivamente in questa occasione si terrà al pomeriggio, avrà inizio alle ore 14.30. Si potrà restare in sala fino alle ore 17.30.
Questo mese non è invece prevista la prova generale del lunedì.
08 aprile 2025
L’energia travolgente del trombone e la versatilità degli archi sono la cifra che caratterizza l’appuntamento di aprile della Stagione concertistica One Way Together dell’Orchestra Filarmonica di Torino. In «Il ballo del colonnello elefante» a salire sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino martedì 8 aprile, alle ore 21, saranno gli Archi di OFT, guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto. Ospite della serata Diego Di Mario, che è stato definito «il miglior trombonista solista della sua generazione in Italia» e al quale sono affidate le parti soliste di un programma sfaccettato e accattivante.
Il concerto si sviluppa attraverso una serie di opere novecentesche che, pur appartenendo a stili diversi, esplorano la forza del contrasto tra tradizione e innovazione, lungo un filo rosso che va dalla riflessione sulla funzione sociale della musica, alla scoperta di nuovi orizzonti timbrici, fino a un approfondimento della tradizione popolare.
L’apertura è affidata al Concertino per trombone e orchestra d'archi Op. 45 n. 7 di Lars-Erik Larsson, brano che unisce eleganza e virtuosismo. Il compositore svedese, che lo scrisse nel 1946, evoca attraverso la delicatezza degli archi e la presenza del trombone una musica che oscilla tra la bellezza lirica e il dinamismo, creando una tensione affascinante tra suoni orchestrali e solistici.
Minimax - Repertorium für Militärmusik, di cui viene proposta una selezione, ci trasporta invece negli anni trenta di Paul Hindemith. Il compositore tedesco gioca con il repertorio militare, creando una parodia della musica da banda, per sollevare interrogativi sulla funzione propagandistica della musica. Minimax, scritto nel 1936 sotto il regime nazista, mescola infatti la precisione formale alla critica sottilmente nascosta, in un incrocio tra musica di marcia e sperimentazione timbrica.
La Suite per trombone contralto e quartetto d'archi del compositore contemporaneo piemontese Corrado Maria Saglietti (qui proposta in un adattamento per orchestra d’archi) ci introduce in un dialogo intimo e raffinato, dove il trombone contralto si confronta con l'armonia ricca e sfumata degli archi. Saglietti, con la sua scrittura dettagliata, riflette una musica moderna che esplora le possibilità timbriche e il potenziale espressivo di un incontro tra fiato e corde.
Infine, il concerto culmina con le Danze popolari rumene BB 76 nelle quali Béla Bartók, che le scrisse a inizio Novecento, porta la sua ricerca etnomusicologica sul palco e trasforma le tradizioni musicali rumene in una suite ritmica e modale che evidenzia l’energia delle danze popolari. Con una scrittura potente e ritmi irregolari, Bartók mescola il folklore con una visione musicale modernista.
Il viaggio musicale di aprile sul van targato OFT è accompagnato dalla divertente grafica-collage realizzata dal creativo Gabriele Mo. Un percorso completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 8 aprile, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 7 aprile, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 6 aprile, con inizio alle ore 10 e fino alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
11 marzo 2025
L’atmosfera elettrizzante delle «Danze alla festa dei mulini» è pronta a riecheggiare nel concerto di marzo dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Protagonisti dell’appuntamento gli Archi di OFT, che saliranno sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino martedì 11 marzo alle ore 21, guidati come sempre dal maestro concertatore Sergio Lamberto. Ospite della serata, come solista, il flautista Mario Bruno, una delle giovani stelle protagoniste della Stagione One Way Together. Primo premio al concorso di Kobe e secondo ai concorsi ARD e Ginevra, Bruno si è distinto per tecnica, espressività e profonda capacità interpretativa, venendo notato dalla critica e dal pubblico e ottenendo prestigiosi riconoscimenti.
In programma quattro brani di due maestri assoluti del barocco, Georg Philipp Telemann e Johann Sebastian Bach.
Di Georg Philipp Telemann, nato a Magdeburgo, che in vita viaggiò e lavorò in diverse città della Germania, verranno eseguite la Ouverture e Suite Burlesque de Quixotte per archi TWV 55:G10 e il Concerto in sol maggiore per flauto e archi TWV 51:G2.
Il primo brano fa riferimento nel titolo al cavaliere errante Don Chisciotte della Mancia, famoso personaggio letterario inventato da Miguel de Cervantes che Telemann celebra evocandone in musica, con sfumature divertite e ironiche, le avventure e la follia.
Il Concerto in sol maggiore per flauto e archi TWV 51:G2, strutturato in tre movimenti secondo il tradizionale schema dei concerti barocchi e con influenze dalle tradizioni musicali tedesche e francesi, è un altro esempio affascinante dell’abilità compositiva di Telemann, soprattutto per quanto riguarda il flauto, di cui viene valorizzata tutta la potenzialità espressiva. A tre secoli di distanza dal momento in cui venne scritto questo Concerto, uno dei lavori più amati dai flautisti, il ruolo solistico è affidato alla freschezza di un talento giovane ma già affermato come Mario Bruno.
Di Johann Sebastian Bach verrà eseguita la celeberrima Aria sulla quarta corda dalla Suite n. 3 in re maggiore, BWV 1068, una delle più famose suite orchestrali che il compositore tedesco scrisse per accompagnare eventi di corte. L'Aria, che è uno dei suoi movimenti più distintivi, seppur nella semplicità dell’impianto formale è da sempre pezzo molto amato per la sua bellezza, la raffinatezza compositiva e l’intenso lirismo. La trascrizione di Wilhelmj che ha dato origine al titolo sulla quarta corda rimanda al fatto che il violino suona quasi interamente sulla quarta corda, la corda più grave, ovvero il sol.
La Suite n. 2 in si minore, BWV 1067 è un'altra delle famose suite orchestrali di Bach, che venne però specificamente scritta per archi e flauto con un uso brillante della strumentazione. Il flauto ne è protagonista assoluto, tra capacità melodica e virtuosismo. Gli Archi di OFT e Mario Bruno ne porteranno sul palco la ricchezza di scrittura e la varietà di danze, a chiusura di un concerto che è un omaggio alla grande musica barocca.
Il viaggio musicale di marzo sul van targato OFT è anche un viaggio nell’immaginario del flautista Mario Bruno: la grafica-collage che accompagna il concerto è stata infatti realizzata dal creativo Gabriele Mo anche sulla base delle suggestioni personali del solista. Un percorso completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 11 marzo, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 10 marzo, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 9 marzo, con inizio alle ore 10 e fino alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
25 febbraio 2025
Portano «Sorrisi e abbracci» i brani in programma nel concerto di febbraio dell’Orchestra Filarmonica di Torino. Protagonisti dell’appuntamento gli Archi di OFT, che saliranno sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino martedì 25 febbraio alle ore 21, guidati come sempre dal maestro concertatore Sergio Lamberto. Ospite della serata, come solista, la violinista Clarissa Bevilacqua, una delle giovani stelle protagoniste della Stagione One Way Together. Premio Mozart 2020, unica italiana, Bevilacqua si è esibita in veste di solista con orchestre tra cui BBC National Orchestra of Wales, con cui ha inciso il suo album di debutto “Dream Catcher”, e Mozarteum Orchestra Salzburg, con cui ha aperto la Mozartwoche 2023.
Il concerto, che fa parte di «Barca Solare - Ascolti dal Mediterraneo», rassegna focalizzata sulla musica dei paesi del Mediterraneo che OFT organizza, per il secondo anno consecutivo, in collaborazione con Fondazione Merz, si apre con il brano Quattro modi di sorridere per archi di Nicola Campogrande. Il compositore racconta di essere «affascinato dall’idea di usare la musica per ritrarre. Molti compositori, in passato, l’hanno sfruttata per suggerire il corso di un fiume, una tempesta, le onde del mare, un trekking sulle Alpi, il mutare delle stagioni; e a me diverte pensare che con una partitura si possa anche tracciare il volto di una persona. Certo, non si tratta di ripercorrere le linee, le proporzioni, i colori di un viso; il gioco consiste piuttosto nel coglierne i movimenti, le trasformazioni. Perché questo sa fare la musica: farci ascoltare il tempo e ciò che nel tempo avviene, dilatandolo o comprimendolo, mettendolo sotto i riflettori o nascondendolo, osservandolo nei suoi dettagli più nascosti oppure offrendocene un’immagine sintetica, essenziale. In Quattro modi di sorridere ho dunque provato a ritrarre il volto di una persona cara, colto in quattro momenti nei quali l’entusiasmo, la compassione, la bellezza e poi la gioia lo hanno portato ad aprirsi in un sorriso».
Il Concerto per violino e orchestra n. 4 in re maggiore, K. 218 di Wolfgang Amadeus Mozart, composto nel 1775, è considerato una delle vette della produzione concertistica del genio salisburghese, che pure, all’epoca aveva solo diciannove anni. In questa pagina celeberrima, costituita da tre movimenti, bilancia con rara eleganza, mantenendo un delicato equilibrio, il ruolo orchestrale e quello solistico, alla cui capacità esecutiva sono affidati i numerosi virtuosismi. Un ruolo quest’ultimo affidato alla talentuosa Clarissa Bevilacqua, per la prima volta sul palco con OFT.
La Sinfonia n. 28 in la maggiore, Hob. I:28 di Joseph Haydn, che chiude il concerto, venne composta nel 1765, nel periodo in cui il compositore, ancora a inizio carriera, stava consolidando il suo linguaggio e il suo stile, in una costante ricerca tra tradizione e innovazione. L’opera, che si inserisce nel contesto del periodo classico, mescola momenti brillanti ad altri di riflessione, tessendo una melodia ricca e fluida e mettendo già in evidenza quelle caratteristiche che diventeranno distintive dello stile sinfonico di Haydn.
Il viaggio musicale di febbraio sul van targato OFT è introdotto dal titolo del concerto, che ne riassume emozioni e portata, ed accompagnato dall’immagine collage realizzata dal creativo Gabriele Mo sulla base dei brani in programma e delle suggestioni personali offerte dalla solista Clarissa Bevilacqua. Un percorso suggestivo completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 25 febbraio, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 24 febbraio, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 23 febbraio, con inizio alle ore 10 e fino alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
28 gennaio 2025
Nel concerto «Rimanete seduti e allacciate le cinture», martedì 28 gennaio alle ore 21, salirà sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino la prima delle giovani stelle protagoniste della Stagione One Way Together. Il violoncellista Ettore Pagano, che ha già nel suo bagaglio primi premi in oltre quaranta concorsi, torna ospite di OFT dopo la prima applauditissima esibizione nel febbraio del 2023.
Pagano e l’orchestra, diretti dal direttore musicale di OFT Giampaolo Pretto, eseguiranno il Concerto n. 2 in si minore per violoncello e orchestra op. 104 di Antonín Dvořák, considerato tra i più bei concerti scritti per questo strumento solista. Opera di grande intensità, nella quale l’orchestra dialoga armoniosamente con i virtuosismi del violoncello, venne composta durante il soggiorno americano del compositore. Dvořák vi mise però mano anche in seguito, tornato in Europa, e il brano, tra i suoi ultimi lavori, è anche una sorta di testamento spirituale nel quale condensa il suo amore per la musica popolare, che nobilita e plasma in un corpo nuovo attraverso trame talora malinconiche, talora travolgenti.
Nella seconda parte della serata OFT eseguirà la Sinfonia n. 2 in do maggiore op. 61 di Robert Schumann. Frutto di anni dolorosi, la sinfonia prende vita mentre il celebre compositore è tormentato da dolori all’orecchio e dall’insonnia. Sul finire del 1845, l’estro creativo di Schumann porta nell’arco di pochi giorni alla stesura dell’opera, un lavoro lungi però dall’essere compiuto poiché il compositore impiega poi quasi tutto l’anno successivo per addivenire alla stesura finale e alla prima esecuzione in pubblico, il 5 novembre del 1846, al Gewandhaus di Lipsia sotto la direzione di Mendelssohn. Suddivisa in quattro movimenti, risente dell’influenza di Beethoven e di quella di Bach, essendo lui e l’amata moglie Clara in quel periodo impegnati nello studio dell’arte del contrappunto. Il risultato tuttavia è un lavoro unico, dove le miserie della vita vengono elevate a lirismo e trasformate in una musica che irradia una poetica serenità.
Il viaggio musicale di gennaio sul van targato OFT è introdotto da un titolo che ne riassume potenza e senso, nonché raccontato anche attraverso l’immagine che accompagna il concerto, realizzata con la tecnica del collage sulla base dei brani in programma e delle suggestioni personali offerte da Ettore Pagano. Un percorso suggestivo completato dal micro racconto che apre il concerto in Conservatorio, scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 28 gennaio, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 27 gennaio, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 26 gennaio, con inizio alle ore 10 e fino alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
26 novembre 2024
Sono gli Archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino i grandi protagonisti del concerto «La luce oltre le sbarre», secondo appuntamento della Stagione 2024-2025 One Way Together. Martedì 26 novembre, sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, gli Archi saranno guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto, che da anni ne è l'imprescindibile punto di riferimento.
Il programma ne mette in risalto duttilità, colori e sentimento grazie ai brani di Pavel Haas e Antonín Dvořák, inframezzati da due piccoli gioielli come l'Adagietto di Georges Bizet e l'Adagio per archi op. 11 di Barber.
Del compositore novecentesco Barber verrà proposto questo Adagio, eseguito per la prima volta sul finire del 1938 in una trasmissione radiofonica dalla NBC Symphony Orchestra diretta da Arturo Toscanini. L'Adagio per archi op. 11 è il suo brano più celebre, che è stato usato come musica per balletto dall'American Ballet Theatre ed è entrato nella pop culture.
Verrà poi proposto un brano di grande carico emotivo e dalla storia tragica. Si tratta dello Studio per archi del compositore ceco Pavel Haas. Haas, che era stato allievo di Leos Janačék, venne infatti arrestato nel 1941 per le sue origini ebraiche e deportato. Fu proprio nel campo di Terezìn che compose questa partitura, eseguita per la prima volta nel 1944 e addirittura ripresa in un documentario della propaganda nazista. Il 16 ottobre di quello stesso anno, Haas venne caricato su quello che venne chiamato il “treno degli artisti” e tradotto ad Auschwitz, dove morì ma dove la sua musica riuscì a sopravvivergli grazie al provvidenziale intervento di Karel Ancerl, che aveva diretto la prima esecuzione e che riuscì a salvare lo spartito dal lager.
L'Adagietto di Georges Bizet è il terzo movimento dalla Suite n. 1 tratta dalle musiche di scena de L'Arlésienne, opera teatrale che Alphonse Daudet trasse nel 1872 da un suo racconto. Se oggi le due suite de L'Arlésienne vengono regolarmente proposte in concerto, l'Adagietto con i suoi toni nostalgici e le sfumature armoniose è considerato un cavallo di battaglia per gli archi.
Il concerto si concluderà con un brano di grande intensità, il Quartetto n. 12 in fa maggiore op. 96 Americano di Antonín Dvořák, proposto in una versione per orchestra d’archi appositamente realizzata per OFT da Vittorio Sebeglia. Composto nel 1893 a Spilville, nello Yowa, da cui il titolo, il Quartetto richiama gli elementi di floklore tanto cari a Dvořák, che trasse ispirazione sia da melodie statunitensi, in omaggio al paese che lo stava ospitando, sia alla Boemia che aveva lasciato, in un ponte nostalgico ma non privo di allegria tra il presente e il passato.
Il viaggio musicale di novembre sul van targato OFT è raccontato anche attraverso l’immagine che accompagna il concerto, realizzata con la tecnica del collage, e introdotto da un titolo – La luce oltre le sbarre – che ne riassume potenza e senso.
Come tradizione da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 26 novembre, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 25 novembre, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 24 novembre, dalle ore 10 alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
29 ottobre 2024
È un grande viaggio nella musica quello che propone l'Orchestra Filarmonica di Torino per la Stagione concertistica One Way Together, che inaugura martedì 29 ottobre al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
A dirigere l'Orchestra nel concerto «Il sole incendia Brahms» sarà Giampaolo Pretto, che di OFT è anche direttore musicale.
Il programma del concerto è, fin dal titolo, un omaggio al compositore tedesco con l'esecuzione della Sinfonia n. 4, l'ultima delle sue quattro sinfonie, considerata uno dei suoi più grandi capolavori. Composta nell'arco di un anno, quando Brahms aveva cinquant'anni, venne eseguita per la prima volta in pubblico, e con immediato successo, il 25 ottobre 1885. Sul podio c'era Brahms, che aveva già eseguito la nuova Sinfonia in precedenza ma in forma privata e in una versione per due pianoforti, dei quali uno suonato dallo stesso compositore. Energica e al contempo malinconica, densa di contenuti musicali e sfumature, eppure rigorosa, poetica e profondamente moderna, è stata definita il punto di non ritorno del sinfonismo classico-romantico. L'ultima apparizione pubblica di Brahms, nel 1897, avvenne proprio durante l'esecuzione a Vienna della Quarta: quando pubblico e orchestra lo riconobbero, gli tributarono un caloroso e affettuoso saluto. Un congedo degno per il compositore, che morì pochi giorni dopo.
Il celebre brano sarà preceduto da Egyptian Scenes del compositore egiziano Ahmed El Saedi, una prima esecuzione assoluta commissionata da OFT per celebrare il bicentenario del Museo Egizio. Il concerto rientra infatti negli appuntamenti del Festival «INCANTO EGIZIO», scoperte musicali ed esplorazioni sonore del passato per i 200 anni dell'Egizio, progetto di Sistema Musica. Fa inoltre parte di «Barca Solare - Ascolti dal Mediterraneo», rassegna focalizzata sulla musica dei paesi del Mediterraneo che OFT organizza, per il secondo anno consecutivo, in collaborazione con Fondazione Merz.
Egyptian Scenes di El Saedi, pur fortemente legato alla solida tradizione musicale europea, è evocativo rispetto a un ponte metaforico tra culture e epoche: da una parte i geroglifici, “disegni” di scrittura universalmente associati alla cultura dell’antico Egitto, dall’altra i segni chironomici, con cui nell’antico Egitto si indicava l’andamento delle frasi musicali ascendenti o discendenti, fino ad arrivare alle note sul moderno pentagramma e alla gestualità del direttore d’orchestra.
Come tradizione da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Il concerto di martedì 29 ottobre, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è preceduto da due momenti di prova aperti al pubblico. L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di vedere i musicisti al lavoro: la domenica mattina mentre studiano e si esercitano con il direttore “costruendo” il concerto nota dopo nota, il lunedì mentre eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale.
La prova generale è in calendario lunedì 28 novembre, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino).
La prova di lavoro di domenica 27 ottobre, dalle ore 10 alle ore 13, è invece in programma in Via Baltea (Via Baltea 3, Torino), spazio multifunzionale nel Quartiere Aurora.
Via XX settembre, 58 - 10121 Torino
tel: +39 011 533387
biglietteria@oft.it
Orari di apertura al pubblico
Tutti i martedì: 10.30-13.30 / 14.30-18
La settimana precedente il concerto di stagione:
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 10.30-13.30 / 14.30-18
Il lunedì della prova generale: 10.30-13.30 / 14.30-16.30
C.F. 97591360017
P.I. 08528040010