06 giugno 2023
La Stagione Alchimie, che nell'arco di una stagione ha esplorato in musica il potere della trasformazione, si chiude martedì 6 giugno alle ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, con un concerto dedicato al Ferro, l'elemento che più porta con se i caratteri dell'azione, della realizzazione e del dinamismo. A renderlo tangibile, tra note e spartiti, l'Orchestra Filarmonica di Torino, diretta dal maestro Giampaolo Pretto, e il solista Kevin Spagnolo al clarinetto. Vincitore del primo premio del prestigioso concorso di Ginevra nel 2018 a soli 22 anni, Spagnolo è considerato uno dei più giovani e talentuosi artisti della sua generazione. Già vincitore di molti altri concorsi nazionali ed internazionali, dal 2019 è Primo Clarinetto della Swedish Chamber Orchestra.
Ad aprire il concerto la celebre Ouverture Coriolano op. 62 di Ludwig van Beethoven, che il compositore scrisse come intermezzo per l'omonima tragedia del 1804 del poeta e drammaturgo austriaco Heinrich Joseph von Collin. Beethoven la concepì come un componimento con una sua autonomia, mutuando in musica l'intensità violenta dei sentimenti e delle azioni, con una forza drammatica che sin dal poderoso attacco introduce al tema rappresentato.
Il brano successivo, il Concerto n. 1 in fa minore per clarinetto e orchestra op. 73 del romantico Carl Maria von Weber. Fu scritto dopo che Weber conobbe Heinrich Baermann, un virtuoso del clarinetto che aveva la possibilità di suonare uno strumento più moderno rispetto a coloro che lo avevano preceduto. Il Concerto esalta le caratteristiche del nuovo strumento ed è uno dei brani più celebri per clarinetto solista, in equilibrio perfetto tra scelte tecniche, stilistiche e la capacità melodica di Weber.
A chiudere la Sinfonia n. 1 in do maggiore di Georges Bizet, che il compositore francese scrisse a soli 17 anni mentre studiava al Conservatorio di Parigi con il compositore Charles Gounod, dal quale fu ispirato. Forse per questo, o perché considerata un lavoro troppo scolastico, Bizet non la volle mai eseguire mentre era in vita e ne fu casualmente ritrovata la partitura solo nel 1933 negli archivi della biblioteca del Conservatorio. Nel 1935 venne finalmente eseguita, riscuotendo grande apprezzamento per la raffinatezza e la maturità compositiva, e da allora è entrata a pieno titolo nel repertorio romantico.
Nel solco di una tradizione varata da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto dal micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 6 giugno, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sono previste la prova generale di lunedì 5 giugno, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 4 giugno, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di assistere alla “costruzione” del concerto. Una occasione unica per vedere al lavoro gli artisti, che la domenica mattina studiano e si esercitano con il direttore alla ricerca di armonia e perfezione, mentre il lunedì eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale: non è raro ad esempio vedere tra il pubblico che assiste alle prove di lavoro a Più SpazioQuattro appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano o famiglie con bambini.
09 maggio 2023
Mozart e Beethoven, una coppia d'oro per un concerto che brilla come il più prezioso tra i metalli. I due compositori rappresentano infatti il fuoco, la volontà e la creatività che rimandano all'elemento alchemico al quale OFT dedica l'appuntamento concertistico di maggio.
I due concerti per pianoforte e orchestra verranno eseguiti dall'Orchestra Filarmonica di Torino al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino martedì 9 maggio alle ore 21. Sul palco, per l'occasione, accanto a Sergio Lamberto, storica spalla di OFT e maestro concertatore, il solista Gabriele Carcano. Il musicista torinese è tra i pianisti italiani più affermati della sua generazione. Con un palmarès di numerosi premi vinti ed una carriera che spazia dal recitals ai concerti con orchestra alla musica da camera, Carcano suona in tutto il mondo e, come racconta, è a volte lui stesso sorpreso che «partendo dalla provincia di Torino si possano raggiungere così tanti luoghi, trovandosi a casa in ognuno una volta seduto allo strumento».
Il programma aprirà con un brano che brilla come l'oro. È il Concerto n. 27 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K. 595, ultimato da Mozart nel 1791, nella piena maturità del compositore. Mozart riesce infatti a racchiudere fluidità, scorrevolezza e scelte stilistiche ricercate in questo brano che sembra essere stato eseguito per la prima volta in un momento conviviale, durante quelle esibizioni musicali con più autori ed esecutori che venivano chiamate accademie.
Di Beethoven verrà invece eseguito il Concerto n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 19. Scritto sempre sul finire del Settecento, il concerto venne in seguito rielaborato dal grande compositore tedesco in un paio di occasioni. Pur risentendo in qualche modo dell'influenza imposta da Mozart, il Concerto n. 2 ha una spiccata originalità, figlia anche della giovinezza del suo autore, che esalta il ruolo del pianoforte, tra invenzioni luminose e passaggi di grande delicatezza. Il brano, non a caso, venne eseguito per la prima volta nel 1795 al Burgtheater di Vienna, con Antonio Salieri nel ruolo di direttore d'orchestra e lo stesso Ludwig in quello di solista al piano, primo quindi a cimentarsi in pubblico con i virtuosismi che rendono questo concerto un capolavoro nel suo genere.
Nel solco di una tradizione varata da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto dal micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 9 maggio, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è prevista la prova di lavoro di domenica 7 maggio, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di assistere alla “costruzione” del concerto e la prova di lavoro della domenica mattina, in particolare, è una occasione unica per vedere i musicisti mettere a punto il concerto.
Questo mese non è invece prevista la prova generale aperta al pubblico.
18 aprile 2023
Compositori romantici che hanno attraversato l'Ottocento, Max Bruch e Pëtr Il’ič Čajkovskij incarnano quei sentimenti di crescita, espansione, passione a cui si richiama lo stagno, l'elemento alchemico noto per la sua duttilità ed al quale è dedicato il concerto di aprile di OFT.
A portare le musiche di questi due grandi autori martedì 18 aprile, alle ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino sarà l'Orchestra Filarmonica di Torino diretta dal maestro Giampaolo Pretto. Sul palco, come solista, Luka Faulisi, violinista francese italo-serbo che, ad appena vent'anni, è tra i più promettenti della sua generazione. Di Faulisi, il cui suono è stato definito “da un milione di dollari”, è appena stato pubblicato per la Sony Classical International l'album di debutto “Aria”. Impegnato con concerti in vari Paesi, quello con OFT di aprile è anche il debutto su un palco italiano.
I due autori in programma hanno avuto, nel tempo, sorti ben diverse. Su Max Bruch, musicista tedesco vissuto tra il 1838 e il 1920, è sceso l'oblio, tranne che per il Concerto n. 1 in sol minore per violino e orchestra op. 26, brano molto amato dai violinisti poiché si inserisce in quel filone che assegna a questo strumento un ruolo di grande virtuosismo e romanticismo. Il Concerto di Bruch, in questo, mantiene le promesse, creando presupposto per il violino solista e l'orchestra di un dialogo vivace e appassionato, che si snoda in un finale dai toni folk popolari, retaggio della moda dell'epoca ma che conserva tutt'oggi una nota allegra e accattivante.
La fama di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893) si è invece conservata intatta nei decenni. Tra le opere da lui composte, la Sinfonia n. 2 in do minore op. 17 risale al 1872. All'epoca, il compositore si trovava in vacanza con la famiglia della sorella Aleksandra a Kamjanka, in Ucraina. Il soggiorno influì sul testo, che rimanda alla musica folk locale. In particolare, l'ultimo movimento, brioso e ritmato, richiama espressamente il tema della canzone popolare ucraina «La gru». Per questo, in seguito, il brano venne soprannominato «Piccola russia». Eseguita con successo per la prima volta l'anno successivo sotto la direzione di Nikolaj Rubinstein, la Sinfonia venne in seguito più volte rivista, secondo la consuetudine di Čajkovskij di rimettere mano ai suoi lavori.
Nel solco di una tradizione varata da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto dal micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 18 aprile, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sono previste la prova generale di lunedì 17 aprile, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 16 aprile, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di assistere alla “costruzione” del concerto. Una occasione unica per vedere al lavoro gli artisti, che la domenica mattina studiano e si esercitano con il direttore alla ricerca di armonia e perfezione, mentre il lunedì eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale: non è raro ad esempio vedere tra il pubblico che assiste alle prove di lavoro a Più SpazioQuattro appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano o famiglie con bambini.
14 marzo 2023
Un concerto scintillante per annunciare l'arrivo della primavera: martedì 14 marzo, alle ore 21 sul palco del Conservatorio Verdi di Torino, l'Orchestra Filarmonica di Torino presenta in «Argento» un programma che si ispira al sogno, alla chiarezza, all'intuizione, sensazioni che alchemicamente si ricollegano a questo elemento così prezioso.
I musicisti dell'OFT, diretta per l'occasione da Alessandro Cadario, tra i giovani direttori d’orchestra italiani più conosciuti e amati da pubblico e critica, proporranno musiche di Rossini, Campogrande e Poulenc.
Cuore del concerto è l'esecuzione della Sinfonia n. 2 Un mondo nuovo di Nicola Campogrande. Il notissimo compositore ha scritto questo brano nella prima metà del 2022, dedicandolo all’Europa in tempi di guerra.
«Come uomo e come musicista – dice Campogrande – in questi tempi di guerra mi sentivo impotente. Avevo la percezione di non riuscire ad arginare, nella mia mente, il dramma che viviamo collettivamente. Fino a che non mi sono detto: un compositore ha la sensibilità e i mezzi per riflettere artisticamente su quanto sta accadendo; e ha il dovere morale di guardare avanti. È stato così che, lo scorso aprile, è nata l’idea di scrivere la mia Sinfonia n. 2 “Un mondo nuovo”: volevo provare a dare una risposta musicale all’angoscia che attraversa in questi mesi il nostro continente e che sembra mettere a rischio la civiltà millenaria che abbiamo prodotto, custodito e rinnovato per secoli. Mi è sembrato importante farlo subito, immediatamente, senza aspettare la riflessione, la sedimentazione, i tempi lunghi della Storia. Il che ha comportato una qualche dose di coraggio, forse persino di spavalderia; ma, a confortarmi, c’è stata la consapevolezza, fin dal primo giorno, che non ero solo, perché “fratelli musicisti” da molti paesi del mondo (Spagna, Francia, Germania, Polonia, Lituania, Usa, Italia) hanno da subito condiviso lo spirito e il senso del progetto, sostenendomi e spingendomi a procedere. Così, nel volgere di un mese e mezzo, la partitura era finita. Per far sì che la mia idea fosse chiara, evidente, ho chiesto al mio librettista Piero Bodrato di inventare un testo per l’ultimo movimento: desideravo che la voce di un mezzosoprano cantasse la nostra umanità, cantasse la bellezza, il respiro, la vita. E lui ha scritto parole meravigliose, che celebrano il gesto stesso del cantare come attività umana, comune a ogni popolo, a ogni civiltà, e capace di far esistere anche ciò che sino a un istante prima non esisteva. Per questo abbiamo poi scelto l’espressione “Un mondo nuovo” da far comparire nel titolo della partitura: le nostre sono infatti parole di fiducia in un mondo oggi attraversato dalla paura, parole per un mondo nuovo, nel quale vogliamo pensare di vivere, un mondo che la musica, ancora una volta, ci promette».
A dare voce a questo mondo nuovo, a distanza di un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina, sarà la mezzosoprano di origini tedesche Stefanie Irányi.
Ad aprire e a chiudere il concerto «Argento» si aggiungono due popolarissimi brani. Il primo è la brillante Sinfonia (Ouverture) da Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, una delle opere più amate e ancor oggi universalmente rappresentate del grande compositore pesarese. Il secondo la Sinfonietta di Francis Poulenc, scritta nel 1947 su commissione della BBC. La composizione, ricca di ritmi di danza, è l'unica opera sinfonica del compositore francese, di cui conserva freschezza e leggerezza.
Nel solco di una tradizione varata da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto dal micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 14 marzo, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), è prevista la prova di lavoro di domenica 12 marzo, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di assistere alla “costruzione” del concerto. La prova di lavoro della domenica mattina è, in particolare, una occasione unica per vedere i musicisti mettere a punto il concerto.
Questo mese non è invece prevista la prova generale aperta al pubblico.
07 febbraio 2023
Cosa unisce il genio di Čajkovskij a quello di Grieg? Controllo, maturazione, responsabilità. Caratteristiche che richiamano la potenza del piombo, materiale forte e durevole, come sempiterna è la musica di questi due grandi compositori a cui rende omaggio il concerto di febbraio degli Archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino, guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto.
Martedì 7 febbraio, sul palco del Conservatorio Verdi di Torino, anche il violoncellista Ettore Pagano, chiamato a confrontarsi con alcune delle più belle pagine scritte per questo strumento.
Pagano, che appena ventenne si è già ampiamente affermato nel panorama non solo nazionale ed è uno dei talenti riconosciuti della sua generazione, sarà in particolare il protagonista della prima metà del concerto, dedicata alla produzione solistica per violoncello di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Del celeberrimo compositore russo del periodo tardo-romantico, vissuto nella seconda metà dell'Ottocento, verranno eseguiti tre brani. Il primo, l'Andante cantabile op. 11, è la trascrizione per violoncello e orchestra d'archi che lo stesso compositore fece del movimento centrale del suo Primo Quartetto op. 11, che tanta fama gli aveva regalato.
A seguire, la versione per violoncello e archi del Pezzo capriccioso op. 62, eseguito per la prima volta nel 1889 a Mosca. Un brano che assegna al violoncello un ruolo che incanta e per ottenere il quale il compositore avvertiva lo stesso esecutore di «Non cambiare il tempo» all'inizio della seconda parte.
A concludere questa incursione nel mondo russo sarà la versione, per questo strumento e archi, delle Variazioni su un tema rococò op. 33, che il compositore scrisse pensando al violoncellista Fitzenhagen, virtuoso Konzertmeister della Società musicale imperiale russa e professore al Conservatorio di Mosca. Le Variazioni si ispirano alla poetica del Settecento e all'esempio mozartiano, che Čajkovskij tanto ammirava. Il risultato è un brano dove armonia e fantasia si intrecciano in un gioco frizzante a favore di solista.
La seconda parte del concerto, che vedrà protagonisti assoluti gli Archi di OFT, è invece dedicata a Edvard Grieg. Coevo di Čajkovskij, il compositore norvegese è un altro grande tardo romantico che portò nella sua musica la freschezza della tradizione popolare nordica, ben rappresentata dal Quartetto n. 1 in sol minore op. 27.
Nel solco di una tradizione varata da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto dal micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 7 febbraio, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sono previste la prova generale di lunedì 6 febbraio, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 5 febbraio, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di assistere alla “costruzione” del concerto. Una occasione unica per vedere al lavoro gli artisti, che la domenica mattina studiano e si esercitano con il direttore alla ricerca di armonia e perfezione, mentre il lunedì eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale: non è raro ad esempio vedere tra il pubblico che assiste alle prove di lavoro a Più SpazioQuattro appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano o famiglie con bambini.
17 gennaio 2023
Intelligenza, agilità, apprendimento: sono tre caratteristiche che si accostano al volubile Mercurio. Guidati da questo elemento, gli Archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino e il maestro concertatore Sergio Lamberto aprono il nuovo anno martedì 17 gennaio con il concerto Mercurio, nel segno del barocco.
Il genere ha superato lo scoglio dei secoli grazie anche ad autori come Federico Mario Sardelli, del quale verrà proposto in “Mercurio” il Concerto per due violette: «esperimenti – scrive il critico musicale Stefano Catucci – da cui si viene riportati verso il processo creativo di Vivaldi, chiarendo il rapporto tra uno sfondo – la storia, il mestiere, le condizioni materiali – e un’innovazione, fra l’abituale e l’inedito».
Durante la serata di Antonio Vivaldi verranno eseguite l'Ouverture da L’Olimpiade RV 725, il Concerto grosso op. 3 n. 11 in re minore RV 565, l'Ouverture da Il Giustino RV 717 e il Concerto op. 3 n. 10 in si minore per 4 violini e violoncello RV 580. Brani di grande brillantezza espositiva per viaggiare nel tempo accompagnati dalla maestria del Prete Rosso, come il compositore era comunemente ribattezzato per gli studi ecclesiastici e la capigliatura rosso fuoco, e che esprimono come Vivaldi concepisse la sua musica collocandosi in una sfera armonica, la tonalità, che rappresentava per lui un’intera modalità del pensare.
A chiudere la serata, il Concerto grosso op. 6 n. 11 in la maggiore HWV 329 di Georg Friedrich Händel, per un confronto diretto tra due autori molto amati della scena barocca.
Solisti nel Concerto per 4 violini e violoncello di Vivaldi e nel Concerto per due violette di Sardelli saranno alcuni dei giovani musicisti che fanno del progetto OFT Lab. L'Orchestra Filarmonica di Torino ha infatti selezionato alcuni giovani talenti inserendoli in un percorso formativo e di crescita, che li vede, tra le varie iniziative, far parte dell'Orchestra con regolarità lavorando fianco a fianco con musicisti di caratura nazionale e internazionale, in uno scambio continuo tra esperienza ed entusiasmo.
Nel solco di una tradizione varata da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto dal micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 17 gennaio, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sono previste la prova generale di lunedì 16 gennaio, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 15 gennaio, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di assistere alla “costruzione” del concerto. Una occasione unica per vedere al lavoro gli artisti, che la domenica mattina studiano e si esercitano con il direttore alla ricerca di armonia e perfezione, mentre il lunedì eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale: non è raro ad esempio vedere tra il pubblico che assiste alle prove di lavoro a Più SpazioQuattro appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano o famiglie con bambini.
29 novembre 2022
È una serata interamente dedicata agli Archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino quella di martedì 29 novembre. Guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto, gli Archi esploreranno territori musicali dove si svelano affetto, bellezza e sensibilità, creando sempre nuove alchimie.
Ad aprire il concerto un brano che riassume questi sentimenti. L'Elegia per orchestra d'archi di Pëtr Il’ič Čajkovskij venne commissionata al compositore nel 1884, per celebrare i cinquant’anni di carriera dell'attore e regista russo Ivan Samarin, al lavoro in quegli anni all'Evgenij Onegìn. Un lavoro a cui Čajkovskij si dedicò con entusiasmo, componendolo in soli quatto giorni. Quando sei anni dopo Samarin morì, questa pagina così poetica divenne la perfetta elegia in sua memoria.
E' invece un'opera giovanile, ma non per questo acerba, la Serenata in mi bemolle maggiore per archi di Ermanno Wolf-Ferrari. Il compositore la scrisse nel 1892, appena diciassettenne, ma resta una delle sue composizioni più amate, con quelle gioiosità, vivacità ed irrequietezza che solo l'adolescenza può regalare.
La Romanza op. 42 di Jean Sibelius venne invece scritta dal celebre compositore finlandese quando aveva poco meno di 40 anni, nel 1904, e riassume in musica l'amore del compositore per la moglie Aino, con la quale si era da poco trasferito in quella che sarebbe stata la loro dimora del cuore per la vita: Ainola, la casa vicino al lago Tuusula.
Chiude il concerto la Suite di Leoš Janáček, scritta nel 1877, primo lavoro orchestrale del compositore cecoslovacco. All'epoca, Janáček aveva ventitré anni e non aveva ancora ultimato gli studi musicali. Ma anche in questo caso, il lavoro giovanile racchiude già in sé eleganza e talento compositivo, uniti a un tocco di romanticismo e poesia che il lirismo degli Archi esalta.
Nel solco di una tradizione varata da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto dal micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 29 novembre, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sono previste la prova generale di lunedì 28 novembre, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 27 novembre, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di assistere alla “costruzione” del concerto. Una occasione unica per vedere al lavoro gli artisti, che la domenica mattina studiano e si esercitano con il direttore alla ricerca di armonia e perfezione, mentre il lunedì eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale: non è raro ad esempio vedere tra il pubblico che assiste alle prove di lavoro a Più SpazioQuattro appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano o famiglie con bambini.
04 novembre 2022
Far crescere sogni e talenti caratterizza, da sempre, l'Orchestra Filarmonica di Torino. Questa attenzione nei confronti dei giovani musicisti, è nel DNA di OFT che, a partire da quest'anno la concretizza in modo ancora più esplicito nel progetto OFT Lab.
Durante la Stagione Alchimie 2022-2023 alcuni giovanissimi talenti faranno parte dell'Orchestra con regolarità e avranno l’occasione di lavorare fianco a fianco con musicisti di caratura nazionale e internazionale, in uno scambio continuo tra esperienza ed entusiasmo.
Fabrizio Berto (violino), Lucia Caputo (violino), Stefano Fracchia (corno), Rebecca Innocenti (violino), Giorgia Lenzo (viola), Martino Maina (violoncello), Niccolò Ricciardo (tromba), Niccolò Susanna (flauto) saranno inoltre i protagonisti della rassegna di musica da camera che si terrà nel mese di novembre 2022 a Più SpazioQuattro, in via Saccarelli 18 a Torino, “casa” di questa iniziativa. Tutto, dall’organizzazione delle prove alla concertazione dei brani, è affidato alla capacità e al talento delle ragazze e dei ragazzi, pronti ad emozionare con programmi sorprendenti.
Infine, questi giovani musicisti saranno accompagnati in un percorso di approfondimento sulle tematiche più rilevanti nell’ambito dello spettacolo dal vivo, durante il quale potranno confrontarsi sulle sfide legate al proprio percorso artistico. Informazioni e accorgimenti che possono essere utili anche ai giovani che, pur svolgendo altre professioni o attività, siano interessati alle perfoming arts. Per questo, gli incontri, gratuiti e fino ad esaurimento dei posti a sedere, sono aperti a tutti, in qualità di uditori.
OFT Lab, che vede anche la collaborazione dei giovani Francesco Cristiani, musicologo al quale sono affidati I testi critici che accompagnano la rassegna di musica da camera, e Gabriele Mo, responsabile della grafica del progetto, proseguirà nei prossimi anni con diverse iniziative.
«Il percorso di formazione dei giovani professionisti della musica – spiega il direttore artistico e presidente di OFT Michele Mo – rimane spesso sconosciuto: tra gli anni di studio in Conservatorio e l’acquisizione di una posizione stabile in un Ente musicale, vi sono invece anni di perfezionamento, approfondimento, acquisizione di esperienze che solo sul campo possono trovare fondamento. OFT, oltre a sostenere da sempre l’inserimento dei giovani tra le file dell’orchestra, ha deciso questa volta di rendere il loro ruolo ancor più evidente, rendendo anche ragione del loro impegno e dei loro grandi sacrifici. Con ognuno dei talenti che abbiamo selezionato per OFT Lab, abbiamo instaurato in questi mesi un rapporto schietto, sincero, di condivisione di idee e competenze, che è alla base del percorso che proponiamo».
25 ottobre 2022
Martedì 25 ottobre, ad aprire la Stagione Alchimie 2022-2023, che ci invita a scoprire in musica le sfaccettature del nostro tempo, sarà Giampaolo Pretto, direttore musicale dell’OFT, con un concerto dedicato alla “Pietra filosofale”.
Simbolo di buon auspicio, la pietra filosofale da sempre è fonte di ricerca e suggestione e si lega, attraverso un percorso di conoscenza, ai concetti di natura, trasformazione ed evoluzione. Temi musicalmente declinati nelle tre pastorali scritte da tre celebri compositori: Igor Stravinskij, Arthur Honegger e Ludwig van Beethoven.
Igor Stravinskij compose la sua Pastorale nell'estate del 1907, pensandola inizialmente per soprano e pianoforte e dedicandola a Nadežda, figlia del suo maestro Nikolaj Rimskij-Korsakov, famosa per la splendida voce. Brano molto amato da Stravinskij, che la trascrisse in diverse versioni, la sua Pastorale racconta in musica un tempo agreste e sereno, che rispecchia il clima disteso che accompagnò il compositore nella scrittura.
È un lieve e delicato decadentismo quello che invece ispirò nella composizione Arthur Honegger, che compose la sua Pastorale d'été nel 1920 ispirato da alcuni versi del grande poeta ottocentesco Arthur Rimbaud.
A chiudere il concerto sarà infine la celebre Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 di Beethoven, che il grande compositore scrisse tra il 1807 e 1808 durante i lunghi periodi trascorsi in campagna. Fu questo contesto a spingerlo a ribattezzarla Pastorale. Beethoven amava moltissimo il contatto con la natura e i ritmi della vita campestre, che lo allietavano e gli regalavano una serenità che pervade la sinfonia, articolata in cinque movimenti che rispecchiano le diverse ispirazioni che il contesto agreste offrì a Beethoven.
Nel solco di una tradizione varata da alcuni anni, il concerto in Conservatorio è aperto dal micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro. La lettura del testo, per immergersi nell'atmosfera speciale del concerto, è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 25 ottobre, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino), sono previste la prova generale di lunedì 24 ottobre, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 23 ottobre, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di assistere alla “costruzione” del concerto. Una occasione unica per vedere al lavoro gli artisti, che la domenica mattina studiano e si esercitano con il direttore alla ricerca di armonia e perfezione, mentre il lunedì eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale: non è raro ad esempio vedere tra il pubblico che assiste alle prove di lavoro a Più SpazioQuattro appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano o famiglie con bambini.
24 maggio 2022
Sono le alchimie le grandi protagoniste della nuova Stagione concertistica 2022-2023 dell'Orchestra Filarmonica di Torino. In un mondo in trasformazione, l'OFT rinnova se stessa con una proposta fresca, strutturata e accattivante, frutto del lavoro appassionato del team artistico, che vede accanto al presidente e direttore artistico Michele Mo, Giampaolo Pretto come direttore musicale e Gabriele Montanaro come segretario generale. Su questa linea, alla Stagione si affiancherà un progetto specifico rivolto ai giovani musicisti.
«La trasformazione – spiega Michele Mo – è un elemento fondamentale del mondo che ci circonda. Lo è, in questi anni complessi, per la società, per la nostra vita quotidiana, ma anche per la musica e la cultura che si trovano ad affrontare sfide sempre più articolate. È per questo che, per la stagione 2022-2023, abbiamo pensato alle Alchimie: da una parte sappiamo di poter raggiungere i risultati che ci proponiamo solo trasformandoci e rinnovandoci giorno dopo giorno; dall’altra, siamo certi che siano gli incontri, le collaborazioni, le alchimie che sapremo creare sul palco e con il pubblico a rendere la nostra ricerca così intrigante».
Nel costruire gli otto appuntamenti concertistici si è quindi deciso di selezionare programmi musicali che potessero, partendo dal passato, offrire spunti per comprendere le sfumature del nostro tempo attraverso una molteplicità di rimandi naturali, storici e filosofici collegati ai metalli e ai pianeti.
«Proponiamo – aggiunge Mo – concerti sinfonici in cui sprigionare tutta l’energia dell’orchestra e dei protagonisti che intraprenderanno con noi questo percorso. Giampaolo Pretto, direttore musicale di OFT, che dal podio, e con una bacchetta “quasi” magica, ci condurrà attraverso repertori sempre più affascinanti; Sergio Lamberto, primo violino e maestro concertatore, che guiderà sapientemente gli Archi dell’Orchestra; e poi le promesse (già ampiamente mantenute) del panorama nazionale e internazionale, dal direttore Alessandro Cadario ai giovani solisti Ettore Pagano, Luka Faulisi, Gabriele Carcano e Kevin Spagnolo. Brani meravigliosi del repertorio classico e romantico, gioiose incursioni nel barocco, intense proposte tratte dalla musica del Novecento, l’esecuzione di una sinfonia fresca d’inchiostro che sogna “Un mondo nuovo”, a firma di Nicola Campogrande, che sarà eseguita, a rotazione, da molte orchestre europee, sono solo alcuni degli elementi da cui vogliamo lasciarci plasmare e trasformare».
Inoltre, seguendo una vocazione che già caratterizza da tempo l'Orchestra Filarmonica di Torino ma che assumerà sempre più rilevanza, verrà varato il progetto OFT Lab, con la selezione di giovani talenti che ricopriranno un ruolo centrale, costituendo una parte importante dell'orchestra, suonando in un concerto come solisti, ma soprattutto - ed è una novità - proponendo nel mese di novembre una rassegna da camera di tre appuntamenti.
LA NUOVA STAGIONE
Ad aprire la Stagione martedì 25 ottobre 2022 sarà Giampaolo Pretto, direttore musicale dell’OFT, con un concerto dedicato alla “Pietra filosofale” come simbolo di buon auspicio che si lega a terra, trasformazione ed evoluzione. Temi musicalmente declinati nelle tre pastorali scritte da tre celebri compositori: la prima è la Pastorale composta da Igor Stravinskij nell'estate del 1907, inizialmente pensata per soprano e pianoforte e dedicata alla voce di Nadežda, figlia del suo maestro. La seconda è Pastorale d'été di Arthur Honegger scritta nel 1920 su ispirazione di alcuni versi del poeta decadente Arthur Rimbaud, mentre l'ultima è la celebre Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 di Ludwig van Beethoven, scritta tra il 1807 e 1808 durante i lunghi periodi trascorsi in campagna e da lui per questo ribattezzata Pastorale.
Martedì 29 novembre 2022 con “Rame” e martedì 17 gennaio 2023 con “Mercurio” gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino, guidati da Sergio Lamberto, il maestro concertatore che ne è da anni punto imprescindibile di riferimento, si confronteranno con programmi articolati e coinvolgenti che ne metteranno in luce talento ed espressività. Nel concerto di novembre, affetto, bellezza e sensibilità emergeranno dalle musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Ermanno Wolf-Ferrari, Jean Sibelius e Leoš Janáček. Nel concerto di gennaio agilità, apprendimento e intelligenza verranno espressi dagli Archi e dai giovani musicisti coinvolti nel progetto OFT Lab nel ruolo di solisti in un programma che spazia da brani di Antonio Vivaldi e Georg Friedrich Händel fino a Federico Maria Sardelli, uno dei testimoni più fieri della musica barocca e di Vivaldi in particolare.
Martedì 7 febbraio 2023, in “Piombo”, gli Archi saliranno nuovamente sul palco accanto al giovane violoncellista Ettore Pagano, un talento che dal 2013 ad oggi ha ottenuto il primo premio assoluto in oltre 40 concorsi nazionali e internazionali in Italia e all’estero. In programma, a misurare maturità, responsabilità e controllo, tre composizioni di Pëtr Il’ič Čajkovskij e il Quartetto n. 1 in sol minore op. 27 di Edvard Grieg eseguito in una versione per orchestra d’archi.
Martedì 14 marzo 2023 a dirigere l'Orchestra in “Argento” sarà il direttore Alessandro Cadario. Chiarezza, sogno e intuizione animano le musiche di Gioachino Rossini, con l'Ouverture da Il Barbiere di Siviglia, la Sinfonietta di Francis Poulenc e, soprattutto, la Sinfonia n. 2 Un mondo nuovo del compositore torinese Nicola Campogrande: il brano, ancora fresco d’inchiostro, fa parte di un progetto che nasce in questi mesi per dare una risposta musicale all’angoscia che attraversa il nostro continente e sarà eseguito, oltre che da OFT, delle orchestre di molti paesi europei tra i quali la Spagna, la Francia, la Germania e, naturalmente, l’Italia.
In “Stagno”, in calendario martedì 18 aprile 2023, Giampaolo Pretto tornerà a dirigere l'Orchestra Filarmonica di Torino e Luka Faulisi al violino, il cui suono è stato definito “da un milione di dollari” (Pinchas Zukerman). Crescita, espansione e passione sono i temi che ispirano le musiche proposte, il Concerto n. 1 in sol minore per violino e orchestra op. 26 di Max Bruch e la Sinfonia n. 2 in do minore op. 17 di Čajkovskij.
Creatività, fuoco e volontà contraddistinguono l’appuntamento di martedì 7 maggio “Oro”. Due i concerti per pianoforte in programma, eseguiti dal pianista torinese Gabriele Carcano, che per l’occasione – in una sfida che OFT ha sostenuto con entusiasmo – saranno proposti senza direttore, con Carcano e Sergio Lamberto in veste di concertatori. In programma, il Concerto n. 27 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K 595 di Mozart e il Concerto n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 19 di Beethoven.
Giampaolo Pretto e l'Orchestra Filarmonica di Torino chiuderanno infine la Stagione Alchimie martedì 6 giugno con “Ferro”. Sul palco il solista Kevin Spagnolo, dal 2019 Primo Clarinetto della Swedish Chamber Orchestra. Azione, dinamismo e realizzazione sono fonte e ispirazione delle musiche proposte, dall'Ouverture Coriolano op. 62 di Beethoven al Concerto n. 1 in fa minore per clarinetto e orchestra op. 73 di Carl Maria von Weber fino alla festosa Sinfonia n. 1 in do maggiore di Georges Bizet.
GLI APPUNTAMENTI
L’organizzazione degli appuntamenti è quella consueta, con il concerto del martedì sera in Conservatorio, la prova generale del lunedì pomeriggio al Teatro Vittoria, ad eccezione dei mesi di marzo e di maggio in cui non è prevista, e la prova di lavoro della domenica mattina a Più SpazioQuattro.
17 maggio 2022
Oltre i confini dell'atmosfera. È un omaggio alla parte più alta, pura e luminosa del cielo il programma del concerto DODECAEDRO (L'etere), in programma martedì 17 maggio, alle ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. A salire sul palco saranno gli Archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino, guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto, e la violista Lara Albesano.
Ad aprire il concerto sarà una prima esecuzione assoluta, diretta dal compositore del brano. Jay Schwartz, compositore statunitense ma attivo soprattutto in Germania, vincitore della terza edizione del Mario Merz Prize – sezione musica, dirigerà infatti il suo brano Credo - Music for Orchestra VII. Il titolo è un gioco di parole che si presta a più letture, così come nell’ascolto, scrive l’autore, «ciò che io credo potrebbe dunque essere divergente da ciò che è reale».
Del francese Henri-Gustave Casadesus, violista, compositore, fondatore con Camille Saint-Saëns della Société des Instruments Anciens, nonché protagonista con il fratello Marius di un intrigo musicale – si scoprì infatti che brani attribuiti a compositori del passato erano in realtà stati composti dai Casadesus –, verrà proposto il Concerto in do minore “nello stile di Johann Christian Bach” in una versione per viola e archi.
A chiudere il concerto due brani di Edvard Grieg, il più grande autore norvegese, la cui musica trae ispirazione dagli spazi eterei e sconfinati del suo paese d'origine. Di Grieg verrà proposta la sua 2 Melodie op. 53 e la Suite in stile antico op. 40 Dai tempi di Holberg. Quest'ultima, composta nel 1884 per i duecento anni dalla nascita dell'umanista e drammaturgo danese Ludvig Holberg, prevede cinque movimenti di chiaro spirito neoclassico basati su danze del XVIII secolo. Rappresenta un esempio di musica ottocentesca in cui si recuperano forma e stile musicale dei secoli precedenti. Soprattutto negli ultimi decenni questa Suite, scritta in origine per pianoforte e successivamente trascritta per orchestra, è stata oggetto di una rivalutazione critica ed è considerata tra i capolavori di Grieg.
Il concerto in Conservatorio sarà aperto, come accade da alcuni anni, da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro, perfetto per immergersi nell’atmosfera della serata. La lettura del testo è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 17 maggio, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino) sono previste la prova generale di lunedì 16 maggio, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 15 maggio, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).
L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di assistere alla “costruzione” del concerto. Una occasione unica per vedere al lavoro gli artisti, che la domenica mattina studiano e si esercitano con il direttore alla ricerca di armonia e perfezione, mentre il lunedì eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale: non è raro ad esempio vedere tra il pubblico che assiste alle prove di lavoro a Più SpazioQuattro appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano o famiglie con bambini.
INTORNO AL CONCERTO
L'Orchestra Filarmonica di Torino propone per ogni appuntamento di Stagione alcune interessanti iniziative collaterali, frutto di collaborazioni consolidate, per aprire al pubblico nuove prospettive.
Venerdì 13 maggio, alle ore 18.30, è in programma il quinto incontro di "Leggere la classica". A raccontare i compositori che saranno protagonisti del concerto sarà il maestro concertatore Sergio Lamberto. Gli incontri al Circolo dei lettori sono a ingresso libero con prenotazione obbligatoria su torino.circololettori.it I possessori della Carta Plus possono prenotare il posto nelle prime file dedicate.
Proseguono inoltre le visite guidate ai tre grandi musei della Città di Torino – GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica - ispirate dai concerti della Stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino ed in programma a rotazione il sabato precedente il concerto. Sabato 14 maggio, alle ore 16.30, l'appuntamento è al MAO con “DODECAEDRO – Universo - Il gioco degli dei, divinità e miti nell’Induismo”. Il percorso tematico si sofferma sulla collezione di arte indiana, che comprende rilievi e sculture che vanno dal II secolo a.C. al XIII secolo, e sulla sezione dedicata al Sudest asiatico che ospita, oltre a opere dell’arte thailandese e birmana, importanti sculture cambogiane del periodo Khmer. A partire da una selezione di opere che rappresentano divinità e miti, il percorso racconta concezioni del tempo e dell’universo nell’Induismo.
L’iniziativa, alla sua quarta edizione, è a cura dei Dipartimenti Educazione della Fondazione Torino Musei e di Abbonamento Musei. Visite guidate a pagamento. Costo: 6 euro per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card). Info e prenotazioni: Tel. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com.
12 aprile 2022
Martedì 12 aprile, alle ore 21, l'Orchestra Filarmonica di Torino apre nuove prospettive con il concerto “Ottaedro (L'aria)”, che vedrà ospite Johan Dalene. Ventunenne svedese, Dalene è il violinista vincitore nel 2019 della prestigiosissima Carl Nielsen International Competition, presieduta da Nikolaj Znaider e della quale OFT è stata partner dell’edizione 2019.
Il giovane e talentuoso violinista suonerà come solista sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino accanto all'Orchestra diretta dal maestro Giampaolo Pretto, direttore musicale di OFT.
In programma due capolavori come il Concerto in mi minore per violino e orchestra op. 64 Felix Mendelssohn Bartholdy a la Serenata n. 1 in re maggiore per orchestra op. 11 di Johannes Brahms.
Il Concerto op. 64 venne commissionato da Ferdinand David, celebre primo violino dell'Orchestra del Gewandhaus, a Mendelssohn, che lo completò nel 1844, durante la convalescenza a Soden, presso Francoforte sul Meno. David fu il primo a eseguirlo in pubblico il 13 marzo del 1845 pur senza la presenza del compositore, all'epoca ancora malato. In seguito, il Concerto è stato banco di prova per i violinisti più virtuosi, anche per il suo inizio in cui il solista è protagonista assoluto. Concerto romantico per eccellenza, è uno brani più conosciuti e amati, figlio del rapporto che legava Mendelssohn a David, che consultò regolarmente in fase di scrittura, ottenendo espressività, rigore e virtuosismo unici.
La Serenata n. 1 è invece tra i primi lavori sinfonici di Brahms. Se il genere della serenata, molto amato da Mozart e Haydn, era stato tralasciato da Beethoven, è proprio Johannes Brahms a riappropriarsene con maestria, dando vita a veri capolavori. La Serenata n. 1, nella sua dolce serenità, è una pagina raffinata e ricca di inventiva melodica e riflette il momento in cui il compositore la scrisse: gli anni tra il 1857 ed il 1858 furono infatti felici per Brahms, che si trovava come pianista, direttore di coro e insegnante alla corte di Lippe-Detmold e che stava lasciando gli anni turbolenti della giovinezza per una più riflessiva maturità, sempre connotata dall'amore per Clara Schumann. Pensata inizialmente per un organico ridotto, venne poi rielaborata dal suo autore per piccola orchestra prima e per grande orchestra poi, versione in cui venne eseguita per la prima volta ad Hannover il 3 marzo 1860 sotto la direzione di Joseph Joachim.
Il concerto in Conservatorio sarà aperto, come accade da alcuni anni, da un micro racconto ispirato al programma musicale e scritto appositamente per OFT dal giornalista e musicista Lorenzo Montanaro, perfetto per immergersi nell’atmosfera della serata. La lettura del testo è affidata all’Associazione liberipensatori “Paul Valéry” e all'Accademia di formazione teatrale Mario Brusa di Torino.
GLI APPUNTAMENTI CONCERTISTICI
Accanto al concerto di martedì 12 aprile, ore 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi (Piazza Bodoni, Torino) sono previste la prova generale di lunedì 11 aprile, ore 18.30, al Teatro Vittoria (Via Gramsci 4, Torino) e la prova di lavoro di domenica 10 aprile, dalle ore 10 alle ore 13, a Più SpazioQuattro (Via Saccarelli 18, Torino).L'Orchestra Filarmonica di Torino offre infatti da sempre la possibilità al pubblico di assistere alla “costruzione” del concerto. Una occasione unica per vedere al lavoro gli artisti, che la domenica mattina studiano e si esercitano con il direttore alla ricerca di armonia e perfezione, mentre il lunedì eseguono l'ultima prova prima della grande serata al Conservatorio del martedì. Tre opportunità diverse per approcciarsi al mondo della musica classica, anche in modo informale: non è raro ad esempio vedere tra il pubblico che assiste alle prove di lavoro a Più SpazioQuattro appassionati che seguono l'esecuzione partitura alla mano o famiglie con bambini.
Via XX settembre, 58 - 10121 Torino
tel: +39 011 533387
biglietteria@oft.it
Orari di apertura al pubblico
Ogni martedì ore 10:30-13:30 e 14:30-18:00
La settimana precedente il concerto di stagione anche mercoledì, giovedì e venerdì: ore 10:30-13:30 e 14:30-18:00
Il lunedì della prova generale: ore 10:30-13:30 e 14:30-16:30
C.F. 97591360017
P.I. 08528040010