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ORANGE - La recensione di Roberta Pandolfi

08 June 21 di Roberta Pandolfi

L'8 giugno si è conclusa la stagione Colors di OFT con il concerto ORANGE, applaudito con entusiasmo dal pubblico che ha gremito la sala del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.

Gianluca Cascioli, torinese, pianista e compositore formatosi presso i più insigni maestri italiani, è stato il protagonista indiscusso della serata.

È il suo Secondo Trio per violino, violoncello e pianoforte ad aprire il concerto. Composto nel 2015, brano vincitore del II concorso "Francesco Agnello", eseguito più volte anche dal Trio di Parma, convince sia per l'inventiva, che per la creazione del paesaggio sonoro e per l'esecuzione strumentale anche da parte di Sergio Lamberto al violino e Fabio Fausone al violoncello.

Si rispecchiano perfettamente nell'interpretazione gli aggettivi da lui attribuiti di "una certa vitalità e brillantezza, di carattere delicato e sommesso". La scelta di mettere questo brano in apertura risulta vincente, è una sorta di carta d'identità di Cascioli che lascia subito intendere quanto fervida sia la sua fantasia, tanto compositiva che intellettuale.

Come conseguenza dell'ascolto precedente, non risulta dunque scioccante la sua interpretazione del concerto per pianoforte e orchestra K. 415 di Mozart, qui proposto con orchestra d'archi e dove Cascioli ricopre anche la veste di direttore oltre che di solista.
Il concerto K. 415 è sicuramente uno dei più singolari della produzione mozartiana. La parte pianistica non sembra avere un reale scambio di intenzioni con quella orchestrale, inoltre è ben lontana dalla complessità e brillantezza di pagine ben più note dell'autore e alle quali il pubblico è abituato. Cascioli aderisce all'idea originaria portando a volte al parossismo la concezione di espressività e levigatezza del suono della parte pianistica, cedendo persino qua e là a piccole licenze romantiche, brevi abbastanza da non rischiare errori di stile ma sufficienti a rivendicare giustamente il suo spazio di libertà come solista interprete.

La Sinfonia in la maggiore K. 201 conclude la serata e ci permette di godere appieno sia dell'Orchestra Filarmonica di Torino sia di Cascioli come direttore.

OFT si conferma anche in questa occasione una splendida realtà musicale, con un consistente slancio vitale che traspare soprattutto dalla freschezza delle esecuzioni a cui nemmeno questo Mozart si è sottratto, arancione come un giorno di giugno. Una compagine che nonostante la sua collaudata attività che dura da ben 29 anni ha dimostrato in questa stagione di sapersi sempre mettere in gioco sotto le più diverse bacchette e di poterle servire con grande professionalità ed entusiasmo. Le frizzanti idee di Cascioli circa questa partitura sono così emerse con grande spontaneità. L'eclettico musicista ha cesellato con cura i piccoli frammenti motivici caratteristici di questa sinfonia e ci ha rinfrescati e rinfrancati col suo gesto singolare quanto pittoresco ed efficace.

Una bella conclusione e un caldo invito a ritrovarci ai concerti di OFT della prossima stagione.

In collaborazione con la Scuola di Specializzazione post laurea in Beni Musicali dell’Accademia di Musica di Pinerolo.

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